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giovedì 23 giugno 2011

Time will let you know.


L'esperienza è ìl tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione.”

Mi manca la notte, che strano dirlo, non l'avrei mai pensato.
Il suo buio, le sue stelle ma anche le scure nuvole che dipingono di nero il blu. La luna che rassicura, la magia di una lampadina o ancor meglio di una candela che con magici giochi di ombre illuminano quanto basta una stanza.

Negli ultimi periodi non ho scritto, il tempo e le emozioni sono troppe e soprattutto troppo diverse tra di loro, che non sarei stato capace di metterle tutte assieme in una pagina scritta.


Ho fatto circa tre mesi di buio completo qua al nord, e non ne potevo più. Il primo raggio di sole che dopo la metà di gennaio ha illuminato i miei occhi sembrava manna dal cielo, sembrava la prima nota di un concerto. Ora che invece da ormai più di un mese la luce entra dalle finestre per tutta la giornata, non vedo l'ora delle stelle. Credo sia normale, perchè a rendere il giorno più bello, è la notte, è il contrasto tra buio e luce. E allora questo giorno così interminabile non è emozione. È proprio vero, ancora un'ennesima metafora che la vita di tutti i giorni ci mette di fronte, che per apprezzare qualcosa abbiamo bisogno di trovare il suo opposto. È come dire, se non esistesse il male non esisterebbe neanche il bene. Se fosse tutto solamente bene, allora il bene non sarebbe un bene, ma sarebbe normale. Per apprezzare i pregi, dobbiamo trovare anche i difetti, è ciò che ci fa innamorare. Ecco allora perchè in uno stato eticamente perfetto come la Norvegia, dove niente è fuori posto e tutto è conforme alle regole, capisco che l'Italia e gli italiani, con i loro mille difetti e mille colori, sono qualcosa di stupendamente inimitabile.

Amore è desiderare che le nostre paure siano poi invece sogni, è sorridere vedendo l'altra metà fare lo stesso. Provo spesso a pensare se amare sia la causa o la conseguenza dell'essere felici. Tanta gente cerca l'amore come medicina per la nostra solitudine, senza accorgersene che così facendo ci si accontenta solo di una bendatura, di un cerotto di cui ci si stanca presto. Si pensa che la felicità sia nel possedere e nel farsi possedere da qualcuno, ma l'unica vera cosa che dovremmo possedere è noi stessi. Ho sempre creduto che amore non sia sinonimo di una coppia. Sarebbe troppo facile, quante coppie “a caso” ci sono in giro, a cui basta l'idea di essere fidanzati con qualcuno per essere felici, per pensare di aver raggiunto così “l'amore”. Si finisce spesso per innamorarsi della situazione, non di chi ci sta al fianco. Non ho mai capito chi dice “voglio una ragazza”, allo stesso modo di chi dice “voglio stare single”. La verità è che tutti vorremmo avere qualcuno al nostro fianco con cui condividerci, ma non tutti siamo disposti ad aspettare il qualcuno che ci faccia stare davvero bene, con cui condividersi non diventa un peso ma diventa un piacere. Ma prima di pensare a piacere a qualcuno, dobbiamo prima amare quello che siamo e quello che facciamo, cercando di essere dapprima contenti della nostra vita. Se non siamo felici di noi, se non ci piacciamo, non potremmo mai sperare che qualcuno lo faccia per noi.



I giorni ci porteranno lontano, migliaia di km. Dicono che la distanza non conta niente davanti a qualcuno che conta per davvero. Una risposta la sapremo tra un po' (tanto o poco?) di tempo. Non c'è fretta, time will let you know. Per ora, ci sei e ti sento anche forte.
Matteo.

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