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giovedì 11 novembre 2010

Riscoprirsi.

Ore 20.10, di una ventosa serata di pieno novembre. Fuori è tutto buio, e fin qui non c'è nulla di strano. Non è neanche strano, ma perlomeno per me lo è, che sia buio da ormai quasi sei ore. Da quando sono qui, i momenti di luce li conto davvero con il contagocce. Il sole, ormai stufo di “svegliarsi” la mattina, ha deciso di riposare fino a gennaio inoltrato, quando riuscirò a rivedere, illuminati dai primi raggi dell'anno, i vivi colori delle case che si affacciano sul mare, e che sembrano gli sussurrino qualcosa.

Ormai da una settimana sono nella mia nuova (e definitiva) sistemazione. Il mio viso ha ripreso a sorridere, la sveglia al mattino presto è una melodia che ho finalmente ricominciato ad ascoltare ed apprezzare. Mi sto ritrovando nelle piccole cose, e le persone intorno a me mi fanno notare come sia visibilmente (e anche acusticamente, dal momento che mi ritrovo a fischiettare in qualsiasi ora della giornata) chiaro che i “miei affari” comincino a girare per il verso giusto.

Andare a scuola, qui, è un piacere. Tra studenti e personale scolastico, credo non arriviamo al centinaio di persone. Ottimo, dal momento che si ha l'occasione di scambiare due battute con tutti. Poi ovviamente tante attenzioni sono focalizzate su di me, perchè definirei “raro” il fatto che un ragazzo proveniente dal “Bel Paese” vada a studiare in un paesino tanto grazioso quanto sperduto nelle terre del nord.
Ma non è questa la cosa migliore. Il più bello sta sicuramente nella posizione della scuola: tra una lezione e l'altra, se esco a prendere una boccata d'aria, mi trovo su di una spiaggia in cui le uniche impronte di vita visibili sono quelle delle zampette di gabbiani e altri volatili che abitano questo paradiso, e che con le loro rotte di volo sembrano disegnare le note musicali suonate poi dalle onde che si infrangono sugli scogli, e che alzano, così, alta nel cielo la schiuma del mare. Schiuma che poi, trasportata dal vento, ti bacia fredda e severa, le guance.
Amo stare lì. Sedermi sulla banchina ad osservare il moto perpetuo ma mai noioso del mare. Questo mi dà un senso di libertà, di purezza. Ma mi fa sentire anche impotente davanti a tanta immensità quale l'Oceano.


Mentre il vento fuori soffia talmente forte, che sembra quasi con i suoi incessanti lamenti bussare alla porta, vi auguro un buon weekend, convinto che Noi, Italiani e non, abitanti di un Mondo che non è poi così grande, possiamo averlo.

Vi lascio con un pezzo di “Il mare d'inverno”, di Enrico Ruggeri. Parole che fanno spesso da cornice alle mie pause.

Il mare d'inverno
è solo un film in bianco e nero visto alla TV.
E verso l'interno,
qualche nuvola dal cielo che si butta giù.
Sabbia bagnata,
una lettera che il vento sta portando via,
punti invisibili rincorsi dai cani,
stanche parabole di vecchi gabbiani.
E io che rimango qui solo a cercare un caffè.”

Matteo.

8 commenti:

  1. Ciao Biondo.
    Leggere i tuoi post è sempre un piacere,mi rilassa,mi fa viaggiare con la fantasia,insomma.. Mi allarga gli orizzonti pur restando qui alla mia scrivania,in diretta da Alserio Town con un insolito paio di occhiali da vista.
    Che dire,è bello immaginarti su quella banchina a guardare l'oceano,chissà quanti pensieri ti attraversano la mente.
    Sono simpatici i Gabbiani?
    Hai realizzato un sogno,ed io non posso che essere felice per te.

    Mi manchi.

    K.

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  2. Sempre stupendi i tuoi interventi, lasciano senza parole. Qui manchi tanto , ma allo stesso tempo sono felice della tua esperienza che tanto aspettavi e che sta andando alla grande direi.
    La cosa piu' importante per me, come dici tu, che il tuo viso ha ripreso a sorridere.
    Chissa' se su quella banchina ad osservare il mare ci pensi :)
    Mi raccomando goditi questa esperienza al massimo, noi intanto continuiamo ad aspettarti con ansia :)

    Mi manchi, TI VOGLIO BENE.

    Ro.

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  3. Giulia Papini:
    Beh teo che dire.. perchè non fai di questa tua rubrica multimediale un bel libro? Mi piace molto come scrivi, contentissima che tutto stia andando per il meglio, e che la tua famiglia sia totalmente diversa altrettanto.
    Spero di sentirti presto, un bacione dal Maine e dalle renne del profondo Nord America!
    Loving you, :)
    Ps. starai vivendo un'esperienza fantastica, quello che descrivi è grandioso!

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  4. Kjære Matteo!

    Jeg er imponert over din blogg Matteo. Veldig bra skrevet. Du har en svært dyp og god måte å uttrykke dine følelser og opplevelser på. Jeg forstår godt at du ønsket at jeg skulle lese bloggen din.

    Vi er veldig glad for å få være din norske familie fra november 2010 til juni 2011. Vi er allerede blitt glad i deg, og vi skal ta godt vare på deg.

    Stor klem fra din norske mamma :-)

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  5. Innanzitutto l’idea del blog è a dir poco grandiosa. E detto sinceramente, ti avevo sottovalutato per quanto riguarda la scrittura. Scrivi meravigliosamente!

    Quando leggo il blog, è come se tu fossi qui, a farmi compagnia. E ti ringrazio per questo.

    Sono contentissima del fatto che ti stia vivendo la Norvegia: so che era ed è il tuo sogno e finalmente si sta realizzando. Nonostante i primi approcci non molto positivi, ora si può dire che hai trovato quello che cercavi e ne sono felice. Te lo meriti, con tutto il cuore.
    Mi manchi davvero molto.
    Carol

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  6. Bravo Matteo!
    Leggere cio che scrivi è meraviglioso!
    Li vede quando i pensieri prima che dalla testa escono dal cuore.
    Complimenti!
    Bacio
    N. <3

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  7. Sembra tutto cosi' fantastico..e la poesia di Ruggeri e' stupenda. E' cosi' bello leggere tutte queste parole,pensieri,emozioni.
    Sono convinta che ora anche tu stai benissimo direi...mi sembra di capire che hai cambiato famiglia giusto?
    Ma l'importante e' che ora hai trovato la sistemazione ideale.
    Un abbraccio all'exchange student!!
    Un bacione,Ceci!

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